lunedì 27 aprile 2015



Patetico, paranoico, anche un po’ autolesionista… mah!
Sarò anche patetico, lo ammetto, ma è indubbio che c’è in giro un sacco di gente bruttarella, cattivella, ignorantella e nondimeno presuntuosetta alquanto. Gente bruttarella, dicevo, che usa le parole in modo altrettanto bruttarello e gratuito, per giunta; gente apparentemente innocua che si nasconde dietro problemi innominabili, insormontabili (improbabili), cerca appoggio, comprensione (commiserazione), ti irretisce con questioni, vaghe opinioni, tragiche lamentazioni e intanto borbotta giallo livore alle tue spalle, sputacchiando stille di veleno iridescente. Gente invidiosetta, soprattutto, che sgomita e arranca per conquistare una spanna di gloria, un sudato millimetro verso la vittoria in una gara che non c’è, non esiste e non può esistere, giusto per il gusto di sentirsi sopra a qualcun altro, vincere qualcosa (Un bacio rubato? Una stretta di mano? Una bambolina? sulla quale poi, all’occorrenza, sputare subito dopo). Gente che usa male le idee, gente  che usa male le parole, gente che usa male le lettere, addirittura. Perché le lettere non sono mica una cosa per tutti, una robetta elementare, istintiva, da maneggiare in libertà.  Chi non è libero cercherà sempre di usare liberamente le sue lettere, ma quelle lettere - feroci, selvagge e non sue - cercheranno sempre di liberarsi di lui. I bambini, i bambini sì che possono maneggiare le lettere, le parole, i colori… le dai ad un bambino, le lettere, e lui le gira, le ribalta, le intruglia e le rimescola fino a costruire qualcosa di nuovo e di bello, senza volere, senza valore, senza livore, senza lamentazioni. Ecco, meno male che ogni tanto arriva un bambino e ci scombina le lettere, altrimenti chissà...  


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