venerdì 11 luglio 2014

Un po' di tempo fa, guardando dalla finestra tutto preso da una curiosa forma di orgoglio "paterno" nei confronti dei miei quattro vasi di fiori, ho pensato:
...un prato non vale
il mio davanzale!
E in effetti, per avere una sola finestra "praticabile" al terzo piano in centro, il mio "giardino" è riuscito a sfoggiare, negli anni, dalla lavanda all'edera, dai pomodori ai nasturzi, dai peperoncini alle petunie... che bellezza, e però chi se li gode? Per usare due versi un po' stantii si potrebbe dire che
...tra fà e disfà
è tutto un lavorà!
E' vero che in questo caso la terra non è bassa e che non si tratta di orto ("che vol vedè l'omo morto"), ma la verità è che i fiori, quelli veri, praticamente non li vedi nemmeno: li immagini. In primavera rinvasi, rincalzi, annaffi, concimi, poti e spippoli: ai primi raggi di sole ti prende bene, guardi gemme e germogli che gonfiano, si ingrossano e si fanno avanti, le nuove foglie prendono un verde sempre più intenso, e poi eccoli, bocci e boccioli... aaah bene, è finita la scuola. 
Le giornate sono più lunghe e più calde, le finestre stanno aperte a giornate intere, i tetti di Pescia diventano rossi, rugginosi e secchi, riverberano e mandano bagliori e le tue piante, lì ad un palmo dalla tua mano, promettono le meraviglie di Flora se solo ci fosse il tempo di aspettarle. E invece è già tardi, si sente aria di Palio, i tamburi cominciano a risuonarti in testa... non ti resta che impacchettare vasi e vasetti, sistemare piante e piantine e portarle in campagna, al Podere, dove qualcun'altro si curerà di nutrirle amorevolmente, di non farle seccare, di vederle esplodere nel loro trionfo di colori. E quello che scoccia di più è che, al ritorno da Siena, dal mare, dal turbinio degli eventi estivi, la fioritura sarà ormai passata (tu vedessi che bellezza le tue petunie quest'anno...) e le piante, ahimè, saranno diventate troppo grandi e floride per quei vasini micragnosi; non resta che svasare di nuovo, trovare a queste veterane "vedrivestite" un luogo più consono al Podere e ricominciare da capo
Forse si intende questo quando si parla di moto infinito...




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