mercoledì 25 giugno 2014

Con 'sta piggia e con 'sto vento, ce la faranno i nostri eroi?
Ai posteri l'ardua sentenza...




martedì 24 giugno 2014



Succede che un bel giorno a casa tua non lavori più: non c’è più posto… “andele”! E allora decidi di spostarti, o meglio, ti sposti e zitto, senza prendere tante decisioni. Poi ti abitui, ti aggiusti, fai il nido, magari compri casa e cominci a prendere inflessioni un po’ strambe – raddoppi consonanti a caso, imbastardisci il tuo sacro e santo idioma natio… Dai e dai inizi a non farci nemmeno tanto caso, ti viene quasi da dire che in fondo “chi se ne frega, Siena, Abbadia, Pistoia, Pescia”, alla fine stai bene anche dove stai, ti sistemi dove ti mettono, perché, per dirlo con una rima,

un senese che si rispetti

trova il verso dovunque lo metti

Ma poi arriva giugno e con giugno arrivano gli esami, e con gli esami arrivano gli impegni, e con gli impegni arriva il terrore di non farcela a tornare in tempo. Ti prende il palletico, sbadigli come un ciuco, come niente ti par di sentire i taburi, ti affacci alla finestra e poi ti dai del rincoglionito... e mentre tutti gli altri sono sotto le fonti a discutere, a cantare, a dare due gotti, ti senti stringere nel tuo simpatico esilio nievolino come in una rete, te la spassi alla grande facendo due passi sull’argine, fai bisboccia tra te e te parlando di Palio con lo specchio e pensi “vabbè, chi se ne frega: Siena, Abbadia, Pistoia, Pescia, alla fine stai bene uguale… un tubo!” Alla fine se non torni di corsa ti pare di essere come una cannella che perde, ed ogni goccia è un minuto che non passi in Vallerozzi, a casa, con gli altri, e la giornata diventa uno stillicidio di minuti che passano, inesorabili, e si perdono nel nulla…

E allora non c’è proprio nient’altro da fare: bisogna chiudere la cannella, stringere forte il rubinetto, tornare di corsa a Siena e chi s’è visto s’è visto! 


La bellezza non è tutto...
disse un giorno il bello al brutto!


Il crepuscolo e l'alba (su commissione): non proprio Michelangelo, però... si fa quel che si può!


Ecco, questa si che è bella...
un drago che mangia Nutella!!!


domenica 22 giugno 2014

A volte la vita è un lancio di dadi
decide la sorte se vinci o se cadi...


giovedì 19 giugno 2014

...e anche la seconda è andata: ora vediamo di non abbacchiarsi, nodi!


mercoledì 18 giugno 2014



Fuori dalla prima gabbia, cari i miei uccelli…
Ne restano ancora tre, ma almeno la prima, la più alta e scoscesa, la più ermetica e difficile da scardinare è partita, finita, volata via: niente più Italiano. E meno male, dico io, perché con l’Italiano questi uccelli qui non hanno mica un bel rapporto; una mattinata di sudori, sbuffi e rabbuffi, vocabolari, cancellature e domande assurde. E poi bastasse scrivere quelle tre benedette colonne – dicono asciugandosi la fronte madida i succitati uccelli - ma no, pretendono pure la correttezza ortografica, un minimo di sintassi, qualche concordanza… e che è? Siamo mica al liceo… roba dell’altro mondo. E alla fine, vista la situazione, hanno anche ragione, poveri diavoli: a Siena si direbbe che questi, con l’Italiano, c’hanno leticato da piccini!
Basta, com’è andata è andata, e “un ci si pensa più”. Ma ora, da buon professore di lettere – un po’ sadico ma alla fine non troppo cattivo – dopo le proteste e gli improperi (perché tanto l’Italiano non serve a niente), mi piace pensare che mentre scrivo queste parole o leggo un libro e mi riposo, anche i miei uccelli, come tutti gli altri uccelli prima di loro, se ne dovranno restare ancora qualche giorno in gabbia a studiare… domani Estimo, uccellacci, e vediamo come ve la cavate!


martedì 17 giugno 2014



Dice il buon Andrea De Carlo: “mi sembra che in realtà ogni sensazione o voglia o idea venga racchiusa in una specie di gabbia, diversa per forma e dimensione, a seconda di quello che contiene. Ci sono gabbie lunghe e strette per desideri lineari, gabbie cubiche per immagini mentali ben definite, gabbie a cono per modi di fare, gabbie cilindriche per modi di essere, gabbie minuscole per piume di impressioni”. Impressioni, sensazioni, voglie, idee, desideri, pensieri, insomma, infiniti, straordinari, banali, ordinari, squisiti, eccentrici, curiosi, noiosi, melanconici, scoppiettanti, sconcertanti pensieri…

Ora, il problema vero è: perché mettere i pensieri in gabbia? Perché non farli volare via dove gli pare e liberare le gabbie per pensieri sempre nuovi, dico io? Ecco… non sarà arrivata l'ora di aprire le gabbie? 



I pensieri sono uccelli   
ce ne son di brutti e belli
e anche quando ti fan rabbia
non li puoi tenere in gabbia…