Il Palio è bello, però
dura poco
e sarà pure solamente
un gioco
ma è risaputo che se
vuoi giocare
devi saper di cosa
chiacchierare,
perché è nei giorni
prima dell'agone
che prende corpo tutta
la questione,
ritti sull'uscio o
intorno a un tavolino
con quattro amici e un
calice di vino.
Finché sei giovane ci
so' i tamburi
e le bandiere, e lì si
va sicuri
- perchè una
“semplice” la fanno tutti
che siano alti, bassi,
belli o brutti -
Ma poi si cresce e
cresce la tensione
nell'approcciar davvero
questione:
si può parlar del tufo
e del mossiere,
dei materassi e delle
spennacchiere
del palco del Comune e
del verrocchio...
ma l'argomento che ti
“strizza l'occhio”
non è di certo il
tempo che trascorre
ma il Palio vero,
quello che si corre,
e se a guardar monture
e drappelloni
o bene o male siamo
tutti boni,
con i cavalli non si è
mai sicuri
- e sarà meglio che
non ti avventuri
a far ragionamenti,
dammi retta,
se non vuoi fare
qualche figuretta.
Anche ai cazzotti
proprio un ci si pensa
(perché siam tutti
contro la violenza).
A dire di partiti e
consorelle
se ne potrebbero sentir
di belle
ma se non sei del cacio
sai 'na sega
...e poi alla fine ma
che te ne frega;
a dire il vero c'è una
cosa sola
a cui la mente
incontrastata vola
e che interessa i
grandi e i più piccini:
si vuol sentir parlare
di fantini.
Ma quei fenomeni che
quando un corri
san sempre tutto? Poi
fanno gli gnorri:
non si sbilanciano,
fanno i preziosi
borbottano commenti
misteriosi
e avverano la tesi
adamantina
che se le chiacchiere
facessero farina
prospererebbero i forni
ed i mugnai
e il pane un
mancherebbe proprio mai.
Non ci rimane che
aspettar chi conta
per domandargli “allora
chi si monta?”
sapendo bene che, come
si addice,
ammesso che lo
sappia... un ce lo dice!
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