Parlava il capitano al
suo scudiero
con l'occhio languido
di un padre fiero
“hai preso un
missile, hai portato un treno,
bravo, porca miseria,
niente meno,
ora lo vedi popò di
ringollone
gli si rivoga con 'sto
bombolone.
E visto che ci siamo e
me lo chiedi
prima di tutto te li
lascio a piedi,
poi faccio il colpo
gobbo con Tittia,
li picchio e porto il
palio in Camollia,
come dev'esser nella
tradizione
che affronta la lupina
all'istricione!”
E giù briscole, gotti
e capriole,
la forza di chi sa che
cosa vuole
si liberava in grandi
spacconate
e leste trascorrevan le
serate.
Così col proseguire
della festa
ai pori duri, (duri
nella testa)
il dubbio non voleva
balenare
che fosse troppo presto
per cantare...
Il resto è storia e
non vale la pena
di dire cose che sa
tutta Siena.
E' solo un ghiribizzo
che mi piglio
se mi permetto di dare
un consiglio:
chi fa troppo il
galletto e lo spaccone
rischia di far soltanto
compassione!!!
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