lunedì 19 agosto 2019


LEZIONI DI STILE 

Se piovono minacce non mi offendo
(solo dispiace un po’ l’anonimato)
…per qualche insulto certo non mi arrendo,
l’anonimo è pur sempre un ‘ripurgato’, 

un ripurgato e un tristo analfabeta
il qual si appellerà, per guiderdone,
- volendolo pagar di sua moneta -
un pavido, o a dir meglio, un bel ‘merdone’!

Dunque va compatito, piccinino
e se minaccia (senza palesarsi)
bisogna ricordar che è un contadino
e che alla Befa non san comportarsi.

Invece mi stupisce, e son curioso,
che in quel buglion di centomila ‘cime’
non ne sia nato uno spiritoso
capace di risponder per le rime:

è dura, lo capisco, continuare
a fa’ i fenomeni, per questa gente,
che non raccatta un cane da montare
e stringi stringi ‘un conta proprio niente…

ci siam passati tutti: buona sorte
è una girandola che va e che viene
non la puoi sigillare in cassaforte,
fare troppo i gradassi non conviene.

Conviene ridere, di quando in quando
ridere e prendere per il didietro
chi a questo giro ha perso, confidando
che quel che è fatto è fatto e ‘un torna indietro.

Quando la ruota tornerà a girare
chi pria piangeva riderà di gusto
e chi rideva dovrà singhiozzare 
…così funziona il Palio e così è giusto!

Però per chi ‘un sa stare a questo gioco
e quando perde soffia come un toro
un Palio vinto resta troppo poco… 
sarà soltanto e sempre un gazzilloro!

domenica 18 agosto 2019


LEZIONI DI STILE

Cercavo un aggettivo ben calzante
pe’ un certo capitano, e Sacripante
nel senso di gradasso e di spaccone,
di fanfaron, di Rodomonte e di guascone
(cercando di spiegarmi per benino
anche al più tardo e tristo contadino)
parrebbe esser l’attributo giusto,
e visto che ci son mi piglio il gusto
di fare questa piccola domanda
a chi vuol comandare – e non comanda:
a cosa serve fare il prepotente
se sai di già che tanto un conti niente?
A parte tutto non mi sembra bello
pigliar pel naso quei del Pignattello
della Magione e infin di Camollia
dandogli per compiuta un’utopia.
E’ vero che so' duri come il sasso
ma non puoi fare sempre lo smargiasso,
ché se tutte le volte ci ritonfi,
millanti di fantini e di trionfi,
li fai sperare e pregustar la festa
e dopo gli ci carichi “Tempesta”,
con gli anticorpi ormai fin troppo bassi
debilitati da purghe e da “Salassi”
rischi di metterli tra due coperte
…e dopo noi con chi ci si diverte?
Pe ‘un fargli finir subito le pile
‘e bisognava usare un altro stile
più mite, più concreto, più composto
più onesto, insomma, soprattutto a Agosto
(che tra du’ giorni, dopo un po’ di mare,
c'hanno da attaccà i bovi per coltrare)
e dirgli chiaro e tondo, come vedi:
“ragazzi, siamo un’altra volta a piedi, 
altro che Mari, altro che Tittia
che Sanna o Bartoletti in Camollia…
anche a ‘sto giro è andata, in queste sere
possiamo fa' i servizi pel braciere”.
Perché a saperlo nel momento giusto
che anche a piglià Oppio 'un c’era gusto 
che un missile da solo non decolla
che senza il manico non si ringolla
nessuna Lupa, ché è così evidente
che in mezzo ai canapi un contavi niente,
e che era inutile sprecar sospiri
se già sapevi di frenà tre giri:
i gazzillori, allora, tutti in coro
avrebbero evitato per decoro
di uscì di piazza a berci e capriole
e avrebbero intuito, le bestiole,
che Capitan Celesti, zitto zitto
…v’ha messo un’altra volta a buo ritto!