“Gingillo” – recita il vocabolario
“giocattolo, balocco o marchingegno
oggetto di trastullo o straordinario
ninnolo di gran pregio” cui far pegno
alla persona amata in occasione
di un grande giorno, ovvero avvenimento,
da celebrar con tutta la passione
di chi si è misurato nel cimento.
Ed ecco che un Gingillo di tal guisa
-balocco eccezionale e sì pregiato-
ha dimostrato anche alla più indecisa
marmaglia, che non l’ha montato,
di essere il trastullo più vincente
che ci potesse essere nel campo
…ninnolo un tubo, cara la mia gente,
questo vi ha messo al muro senza scampo!
E se il pigiama glielo avete messo
quand’era ancora giovane e avventato
ve lo sognate di montarlo adesso…
Però vi resta il grande pensionato
che vi apparecchia tutto e vi sistema
(ma vi sistema proprio per le feste)
e per restare sempre bene in tema
vi lascia a tutti i giri nelle peste
mettendo sul suo piatto succulento
il su’ figliolo, povera creatura
(non si può proprio dir che sia un portento)
o qualche altro scherzo di natura!
Diavol fa pentole senza coperchi
e uno così ti ha dato la coppale:
non lo ritrovi più neanche se cerchi
col lanternino o con il cannocchiale
Perché un Gingillo non si mette via
e se decidi di piantarlo in asso
poi è inutile provare nostalgia
…puoi sempre consolarti co’ un Salasso!